Matteo 11:21

16 Versetti 16-24

Cristo riflette sugli scribi e sui farisei, che avevano una superba presunzione di sé. Egli paragona il loro comportamento al gioco dei bambini, i quali, essendo irascibili senza motivo, litigano con tutti i tentativi dei loro compagni di compiacerli o di farli partecipare ai giochi per i quali erano soliti riunirsi. Le critiche degli uomini di mondo sono spesso molto insignificanti e mostrano una grande malizia. Hanno qualcosa da recriminare contro chiunque, per quanto eccellente e santo. Cristo, che era immacolato e separato dai peccatori, viene qui rappresentato in combutta con loro e da loro inquinato. L'innocenza più incontaminata non sarà sempre una difesa contro il rimprovero. Cristo sapeva che i cuori dei Giudei erano più aspri e induriti contro i suoi miracoli e le sue dottrine di quanto lo fossero quelli di Tiro e Sidone; perciò la loro condanna sarebbe stata maggiore. Il Signore esercita il suo potere onnipotente, ma non punisce nessuno più di quanto meriti e non nega mai la conoscenza della verità a coloro che la desiderano.

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